lunedì 17 maggio 2010

"L'Avvolgo", il romanzo-fiction in cui i sogni diventano incubi

LEPORANO - Presentato il libro d'esordio del giovane Giuseppe Fanelli. “L’Avvolgo” è l’enigmatico titolo del romanzo d’esordio del giovane scrittore Giuseppe Fanelli, che ho avuto il piacere di presentare lunedì scorso nel centro polivalente “La Biblioteca”, di Leporano, su invito della locale associazione culturale “Il Castello”. L’opera, edita agli inizi di quest’anno per i tipi di Gemma Lanzo Editore, inaugura la collana di fiction letteraria, Dagon, ispirandosi all’omonimo racconto dello scrittore statunitense Howard Philips Lovecraft che per primo aveva immesso nel romanzo fantastico il senso del mistero, del soprannaturale, dell’orrido. Protagonista della storia è Evòl Di Vad, una giovane commessa di un negozio di dischi in un villaggio a pochi chilometri da Londra. La sua vita è sempre in bilico fra sogno e realtà, con viaggi onirici in luoghi e tempi remoti che c’introducono in una dimensione alternativa e virtuale. Evòl corre senza sapere da chi e perché, le pare di essere tornata indietro nel tempo di mille anni, in pieno Medioevo, di fronte a lei una città turrita, un ponte, un pozzo vicino al quale c’è un uomo, dall’aspetto orribile, senza gambe, di nome Ghaba che, con tono profetico, le dice: “Tu sei più di quel che credi e meno di ciò che cercano”. Una frase ambigua e sibillina che solo alla fine la giovane comprenderà nel suo vero significato. Poi finalmente il risveglio, la vita di sempre, la comitiva di amici, le sbornie, gli amori. Ad un certo punto ritorna il sogno, anzi l’incubo, la gente la saluta come la donna della profezia, venuta da molto lontano, per salvare i sopravvissuti alla catastrofe nucleare, dagli assalti dei Badlock, i draghi lucenti. La trama si aggroviglia e si complica, in uno scenario inquietante ed apocalittico, fra macerie e rovine di città un tempo fiorenti, i pochi uomini sopravvissuti sono costretti a vivere di notte e a difendersi dall’attacco mortale di mostri orrendi che popolano le fogne. In loro difesa combattono i Keepers, ex militari, esperti d’arti marziali che sono continuamente alla caccia dei draghi lucenti. Fra questi cacciatori di Badlock c’è Dave Love un giovane guerriero che ha per Evòl un’attrazione fatale, sono i due poli opposti che s’attraggono e insieme saranno la “chiave” che consentirà all’ “Impronunciabile”, Signore della dimensione del “Nulla”, di appropriarsi anche della dimensione della “luce”. Autore del nostro tempo Fanelli interpreta il disagio esistenziale, l’angoscia e la pena di vivere di chi ha perduto sicuri punti di riferimento, la fede religiosa, la certezza del reale, il senso della storia. Tutto è relativo, il tempo, lo spazio, la natura. Esistono altri mondi, altre dimensioni che sfuggono alle nostre percezioni sensoriali, ma sono radicate nell’inconscio e affiorano nei sogni come messaggi, premonizioni, incubi. Fanelli rende bene questo alone di mistero che aleggia dappertutto con una prosa a tratti piana e discorsiva secondo l’esempio letterario del “realismo magico” di Massimo Bontempelli, a volte oscura, criptica, ermetica, a volte ancora poetica, lirica, musicale e il racconto si discioglie nel canto, nella poesia e la parola si fa leggera, carezzevole, suadente. Sembra a volte di trovarsi di fronte al copione di un film del mistero, con colpi di scena, battute d’arresto, improvvisi trasalimenti. In sottofondo riecheggiano le note cupe di una musica gotica, che come dolce veleno s’insinua nell’animo scosso e sgomento. (Corriere del Giorno, 17 maggio 2010) Giuseppe Santoiemma

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